Lajos Toth

Lajos Toth nacque a Nagyigmand (Ungheria) nel 1936, esordì a 17 anni nella serie B magiara con la maglia del Komaron. Nel 1952 approdò al Vasas-Magav, una delle squadre più forti d’Europa mentre tre anni dopo conobbe gli onori della Nazionale.

Nel 1956, allo scoppio dei primi moti rivoluzionari ungheresi, Toth fuggì alla volta dell’Italia e si offrì all’Ignis Varese, con cui giocò per un paio di stagioni.

Tre anni dopo volò alla volta degli Stati Uniti e l’annata successiva si accasò in Svizzera al Servette Ginevra. Nel 1961 la svolta: Toth ottenne la cittadinanza italiana e venne ingaggiato nuovamente dall’Ignis, con cui disputò lo spareggio-scudetto 1962 contro il Simmenthal Milano. L’anno successivo seguì il grande amico Rico Garbosi all’Algor Varese. L’ultima tappa ad alto livello della sua gloriosa carriera da giocatore, l’anno prima dell’approdo alla Junior, fu nel 1964-65 all’Onestà Milano.

Nell’estate del 1965, infatti, la Junior era decisa a mettere in piedi una squadra in grado di tornare subito in A, facendo così un grande sforzo finanziario. Prima i rossoblù sondarono, ottenendo risposta negativa, la disponibilità di Sandro Gamba, poi cercarono la carta in più in Lajos Toth che, in quel periodo, aveva una motivazione in più: portare i genitori in Italia.

Lajos Toth rappresentò così uno dei personaggi di maggiore spicco della storia del basket casalese, nonostante la sua breve permanenza. Toth portò alla Junior la sua esperienza di atleta, ma soprattutto le sue idee sui fondamentali, individuali e di squadra, novità assolute per i giocatori casalesi, che cominciarono a giocare con gli schemi d’attacco. Il contropiede diventò organizzato, la difesa a uomo si fece più efficace grazie agli aiuti, e la zona assunse una fisionomia definita.

La trattativa per portare Toth alla Junior venne chiusa in poche ore da una delegazione composta da Ennio Fulgini, Ivano Cecchini e Giovanni Daghino. I dirigenti casalesi si recarono a Milano con le rispettive consorti per assistere, al Cinema Manzoni, alla proiezione di “My fair lady”. Il film interessava a Daghino che lo aveva messo in programmazione nelle sue sale di Casale per le settimane successive, ma l’obiettivo della trasferta era in realtà ben altro. Daghino rimase con le signore allo spettacolo cinematografico, mentre Cecchini e Fulgini andarono a parlare per Toth e chiusero la trattativa già quella sera.

Quando arrivò a Casale, Toth acquistò una cascina a Casorzo e si stabilì lì con tutta la famiglia: pochi giorni dopo dirigenti e giocatori lo aiutarono nella vendemmia. Un bel modo, anche se faticoso, per fare conoscenza.

Nel 1967 Toth, a causa di diversi dissapori all’interno dello spogliatoio si dimesse sia come allenatore che come giocatore. Toth andò a giocare ad Asti dove, qualche anno dopo, ritrovò Rosa Brusin, Carossa, Motto e Valentini.

 

Ai primi di settembre del 1996 arrivò una notizia triste: all’età di 63 anni scomparve il grande Lajos Toth.