Gli 81 anni di Marcello Motto

10.03.17 09:11

Oggi, 10 marzo, compie gli anni il primo e più grande campione casalese della storia del nostro basket: ripercorriamo, con il sorriso sulle labbra, alcune tappe della sua clamorosa carriera


81 anni fa nasceva a Casale un bimbo parecchio più lungo della media, destinato a scrivere pagine di storia del basket della nostra Città e, di conseguenza, della nostra Junior.

  • Già a 12 anni mostrò al mondo la sua tendenza ad andare in direzione ostinata e contraria, scegliendo uno sport non propriamente adatto al suo precocissimo 1.80: il ciclismo.
  • Fortunatamente, a 14 anni, decide di andare a vedere un film al Cinema Moderno, dove un bigliettaio d’eccezione sgrana gli occhi: dopo le promozioni speciali al Vittoria e al Politeama, questa diventa la seconda, grande magata di Giovanni Daghino, che lo fa entrare gratis in cambio dell’ingresso in squadra alla Canottieri.
  • Pochi minuti dopo quell’incontro fatale, il piccolo gigante entra da Panelli per comprarsi una scarpa da basket numero 47, strappando con compassione un vero prezzaccio: 150 lire.
  • Non ci mise molto, dopo due anni agli Allievi della Cano, a farsi notare: Biella prima, quindi Cantù, poi la convocazione in Nazionale come unico giocatore della serie cadetta. Di fatto, a 20 anni aveva già fatto quello che un ragazzo di oggi, con un quarto del talento, firmerebbe col sangue.
  • Esordisce in Nazionale facendo 0. Alla seconda fece addirittura 1 punto. Dalla terza iniziarono i veri problemi. Per gli avversari.
  • Una botta di sfortuna clamorosa gli nega per infortunio le Olimpiadi di Roma del ’60, per le quali Nino Benvenuti – raggiunto dalla notizia – tira un sospiro di sollievo.
  • A Cantú, dove sceglie di andare al posto dell’Olimpia Milano, in virtú della sua proverbiale idiosincrasia per le luci della ribalta, conosce una grande Societá, rubando i segreti gestionali del Presidentissimo Allievi, quelli tecnici di coach Gianni Corsolini prima e di Vittorio Tracuzzi poi, e piú che altro quelli intimi di Carla, che diventerà la sua compagna per la vita dopo averlo visto dominare il Simmenthal.
  • Sempre in Brianza, dall’alto dei suoi 204 centimetri, comincia il percorso da ala, inventato dal geniale Trac. Roba che Cosic, Kukoc, Fucka nei decenni dopo faranno conoscere all’intera Europa.
  • Nel ’62 la sfiga si abbatte nuovamente su di lui, con una lesione al crociato che gli condizionerá la carriera, il ritorno all’altissimo livello, una vita normale post-attivitá e un’agevole salita di scale nel suo appartamento in centro storico a Casale.
  • Sará però, di lí a poco, il colpaccio di mercato della Junior: una supercázzola di Mario Oddone intenerisce Allievi, che per due spicci e un’amichevole di lusso – con ben 103 spettatori e 18.000 di incasso – approva il ritorno del campionissimo a Casale.
  • In pochi anni il nostro spara 20 punti di media, gioca da pivot e da ala, fa l’allenatore-giocatore, il manager ombra, il cicerone di ogni trasferta impervia, porta la Junior in Serie A (attuale A2) battendo Genova nello storico spareggio di Milano nel ’64 e, in particolare, compra una tabaccheria e sposa Carla, stabilendosi definitivamente a Casale.
  • Negli anni da giocatore e allenatore si segnala non solo per le innumerevoli partite oltre i 20 punti, ma soprattutto per le mangiate luculliane. Si narrano clamorose abbuffate di agnolotti, fritti misti, formaggi, il tutto annaffiato da vino preferibilmente bianco, che a Cantù nascondeva nelle borracce dei massaggiatori. Il tutto poche ore prima delle partite.
  • Per un anno decise, in polemica con la Junior, di andare a giocare ad Asti: il ritorno a Casale fu a tinte fortissime, con fischi, berci, insulti e una rissa, fortunatamente sedata, tra sua moglie e un noto medico casalese, particolarmente acceso nel ricordargli la presunta fuga da traditore e salvato solo dagli amici nel tentativo di strangolamento della dolce (…) Carla.
  • A 36 anni, nel 1972, si ritira dall’attivitá agonistica, prima per allenare qualche anno una Junior in declino, poi per dedicarsi a tempo pieno alla moglie, alla tabaccheria di Via Liutprando, ai pochi ma veri amici e alla buona tavola. Ben sapendo che di casalesi purosangue, con 6 anni di Serie A e 23 presenze in Nazionale, non ce ne sono mai stati. E chissá se mai ci saranno.

Buon compleanno di cuore, Marcello Motto. E a presto, anzi, prestissimo.