Il colpo dell’estate
27.07.08 23:30
Josh Childress, stella NBA, sbarca in Europa
In mezzo a tanti botti di mercato, dai nostri a quelli delle nostre dirette rivali in LegaDue, potrebbe passare quasi inosservato; ma l’arrivo di Josh Childress, ex Atlanta Hawks, all’Olimpiacos Pireo è il colpo più importante dell’intero mercato, almeno fino ad oggi. Perché dico questo? Semplice: Childress non è un europeo che torna a casa dopo qualche stagione passata oltreoceano tra alti e bassi, né un americano di medio – basso livello, magari non più giovanissimo, che cerca soldi facili nel Vecchio Continente.
La guardia di Atlanta è un classe 1983, solo quattro anni di esperienza NBA e ancora molti margini di miglioramento davanti a se. Le sue cifre in carriera parlano chiaro: 11.1 punti (sempre in doppia cifra nelle quattro stagioni) e 5.6 rimbalzi di media in più di 30 minuti, insomma un giocatore di alto livello. Grande atleta, non perfetto al tiro anche stilisticamente, giocatore totale che all’occorrenza può dare una mano anche in regia. Nell’ultimo anno uno dei candidati al titolo di miglior sesto uomo, contributo prezioso anche nella serie di play-off contro Boston, in cui i bianco verdi poi campioni NBA la spuntarono solo a gara-7.
Il suo contratto con gli Hawks era in scadenza, la proposta di rinnovo fatta dalla società considerata insufficiente dal giocatore e dal suo staff. A questo punto entrano in scena i greci che offrono 20 milioni di euro per 3 anni, offerta fantascientifica per gli standard cestistici europei. Come rifiutare? Childress, reduce da alcune polemiche con coach Woodson relative al suo utilizzo, arriva ad Atene e firma: negli States avrebbe guadagnato molto meno.
Un caso che potrebbe restare unico, ma che potrebbe anche aprire nuovi scenari. L’attuale cambio euro-dollaro permette ai team europei (non tutti ovviamente, a quelle cifre possono arrivare Olimpiacos, Pana, Cska Mosca, forse il Maccabi e qualche spagnola; in Italia non se ne parla ma è molto interessante ciò che ha fatto Roma con Jennings, giovane appena uscito dal liceo che preferisce, anche a causa di rendimenti scolastici non eccellenti, l’esperienza europea a quella del college) di poter competere anche economicamente con le franchigie a stelle e strisce. Per tanti ragazzi, finalmente anche italiani, che vanno oltre oceano, ce ne sono molti altri, ormai campioni affermati (Navarro, Garbajosa, Delfino), che compiono il viaggio inverso, impoverendo l’NBA e rialzando il livello tecnico dell’Eurolega e dei campionati nazionali. Per noi non può che essere un bene: i mondi continuano ad avvicinarsi.
Matteo