Basket più pulito, basket più spettacolare

02.10.07 22:14

Presentate le interpretazioni del fallo antisportivo e della simulazione



La FIBA ha recentemente ritenuto necessario, sulla base di analisi tecniche relative a situazioni di gioco, di indirizzare alle Federazioni Nazionali e a tutti coloro coinvolti nelle partite di pallacanestro (allenatori, giocatori, arbitri, spettatori, media, etc. ) alcune interpretazioni importanti allo scopo di fornire chiarimenti affinché nelle gare il gioco sia sempre più fair, eliminando quei contatti illegali che ostacolano gesti tecnici o prestazioni importanti, soprattutto da parte dei giocatori dalle capacità superiori.


La Fastweb Casale vuole farsi promotore di queste indicazioni, e per questo le diffonde sul suo sito web.


 


1. Art. 36 – Fallo antisportivo


L’articolo 36.1.4 definisce che “nel giudicare se un fallo è antisportivo, gli arbitri devono applicare, tra gli altri, il seguente principio: se un giocatore non effettua un legittimo tentativo di giocare la palla e avviene un contatto, il fallo è antisportivo”.


Si riscontra di frequente negli ultimi minuti di partite dal punteggio in costante equilibrio:
1. La palla sia fuori dalle linee perimetrali del terreno per una rimessa in gioco per la squadra A;
2. La palla sia ancora nelle mani dell’arbitro o sia già a disposizione del giocatore A per la rimessa;
3. In quel momento un giocatore della squadra B causa, sul terreno di gioco, un contatto con un avversario A, che gli arbitri fischiano.


In questa particolare situazione è ovvio che il giocatore B stia causando il contatto allo scopo di ottenere un fallo fischiato, senza che il cronometro di gara sia rimesso in moto.


Siccome è evidente che il giocatore non sta facendo alcun tentativo di giocare la palla (la palla è ancora nel fuori campo e non ha ancora lasciato le mani del giocatore incaricato della rimessa) e il vantaggio antisportivo è determinato dal non aver permesso al cronometro di ripartire, il disposto dellìart. 36.1.4 deve essere applicato (senza alcun richiamo) e deve essere sanzionato un fallo antisportivo.



2. Art. 38 – Fallo tecnico


L’articolo 38.3.1 definisce che “è considerato fallo tecnico il lasciarsi cadere per simulare un fallo”.


Si riscontra sempre più frequentemente che giocatori si lascino cadere e/o reagiscano in modo teatrale esagerando gli effetti di minimi contatti ed in alcuni casi in assenza di contatto da parte di un avversario per simulare un fallo allo scopo di:
– procurarsi un vantaggio scorretto inducendo gli arbitri a fischiare un fallo non giustificato, essendo stato sanzionato ingiustamente ad un avversario;
– creare un’atmosfera antisportiva da parte degli spettatori nei confronti degli arbitri.


Tale comportamento (sia da parte del difensore che dell’attaccante) è ovviamente da considerarsi antisportivo. Mette in difficoltà discussione il regolare svolgimento della gara e di conseguenza, dopo che un richiamo ufficiale sia stato dato proposto a tutti i giocatori della stessa squadra attraverso l’allenatore, troverà applicazione il disposto dell’art. 38.3.1 e un fallo tecnico dovrà essere sanzionato per ogni susseguente azione di natura similare.