“Felici e orgogliosi di sfidare la Virtus”
Il Presidente D'Onore Giancarlo Cerutti nella tradizionale conferenza stampa di fine Regular Season: il bilancio, gli obiettivi e lo sguardo sulla serie playoff che inizia domenica (all'interno il video integrale)
Come di consueto il Presidente D’Onore della Junior Pallacanestro ha tracciato il bilancio della Regular Season e ha parlato dell’imminente serie Playoff con la Virtus Bologna.
LA REGULAR SEASON – “Quando si raggiunge un risultato del genere, quello che conta è che il gusto in bocca è positivo. Per la prima parte della Campionato più che delusione c’è rammarico, soprattutto per due partite, le trasferte a Siena e Roma quasi già vinte: le avessimo portate a casa, il nostro campionato avrebbe avuto una svolta diversa. Il problema di partire con un handicap di 8 perse su 10 giocate diventa anche ansia psicologica che pesava anche sui giocatori stessi, e in alcune di quelle partite ha pesato. Ma poi le cose sono cambiate. Nelle altre 20 oartite, di cui 14 vinte, la squadra ha dimostrato di aver superato quel momento e ha dimostrato il suo valore. Avevano quindi ragione Martelli e Ramondino nel dire che la squadra sarebbe uscita fuori e che ci sarebbe stata la crescita di tutti, anche dei più giovani”.
MOMENTI SALIENTI – “Abbiamo avuto certamente vittorie esaltanti con Biella e con Tortona, due momenti belli perchè i derby hanno un rilievo particolare. Ma anche partite difficili, e poi portate a casa, come quella in casa con Rieti, decisiva per il nostro rilancio. Non ho visto dal vivo l’ultima con Legnano, perchè ero a Tokyo, ma l’ho vista sul computer e l’intensità della squadra è stata altissima. Anche altre gare sono state esaltanti, ma se una squadra riesce a vincere tutte queste partite è perchè lavora bene“.
LA CRESCITA – “All’inizio avevamo alcuni giovani che dovevano ancora crescere e ambientarsi, come Tolbert, poi sia lui che Severini hanno dimostrato di potersela giocare in questo campionato. C’è stata forse lentezza nell’inserimento di un giocatore dal talento e dall’esperienza di Fabio Di Bella, che poi ha dimostrato tutta la sua leadership e il suo valore. Poi abbiamo sbagliato un giocatore, va detto, cosa che abbiamo sbagliato anche l’anno scorso. In questo caso il rookie americano non si è adattato, magari poi diventerà forte e glielo auguro, ma questo evidentemente non era il suo posto“.
LE VISIONI CON RAMONDINO E MARTELLI – “Se il riferimento è alla conferenza stampa dopo Treviglio, non bisogna confondere quella che è una dialettica molto schietta con allenatore e Direttore Generale e quella che è la fiducia. Io a loro ho dato la mia fiducia già lo scorso anno, quando con una stretta di mano ci accordammo per un contratto biennale. E la fiducia è una cosa importante, grande, che non viene meno in caso di un errore. Abbiamo avuto una dialettica sul giocatore sbagliato, ma questo ritengo debba rientrare nel confronto che deve esserci tra di noi. Molte volte io e Martelli abbiamo visioni diverse, innanzitutto su prezzo dei biglietti, perchè lui ha il suo punto di vista e io voglio sollecitarlo: poi però prendo la mia decisione. Oppure per tanto tempo con Martelli abbiamo discusso sul Settore Giovanile, sugli investimenti, sulla foresteria si o foresteria no: ho sollecitato il suo punto di vista, diverso dal mio, ma poi ho capito che aveva ragione lui. Ma è tutto normale, fa parte del nostro lavoro. La fiducia è qualcosa di più grande rispetto alla dialettica, e non è mai venuta a mancare“.
LA VIRTUS BOLOGNA: “IT’S POSSIBLE”? – “Nello sport e in una partita di pallacanestro non c’è niente di impossibile. C’è una squadra che ha più possibilità di vincere rispetto ad un’altra, ma nessuno parte a zero. Quando c’è in mezzo un pallone e una retina non si può mai sapere. Sono affascinato dal giocare con Bologna, perchè Bologna rappresenta nel pensiero di tanti uno degli emblemi del basket. E la Virtus con la sua storia rappresenta un’eccellenza del nostro Paese.
Ho un ricordo particolare proprio con la Virtus. 10 maggio 2001, la Kinder Bologna giocava gara 5 per vincere l’Eurolega e un mio grande amico era Pietro Ferrero. La Junior giocava in C1 con Alba, mi invitò a pranzo e poi andammo a vedere la nostra partita. Poi qualche giorno dopo mi chiamò appunto per invitarmi a vedere la partita della Kinder contro il Tau Vitoria. Era la prima volta che andava a vedere la squadra che sponsorizzava da moltissimi anni: fu una partita meravigliosa in prima fila, Ginobili, Rigaudeau, Abbio, Frosini in campo, e poi la vittoria della Virtus, con 8000 persone ad invadere il campo. Sono diventato tifoso della Virtus in quel momento lì. Affrontarla in una partita di Playoff ha un fascino straordinario”.
LA VIRTUS IN A1 E GENTILE – “Sfidammo la Virtus in A1, una partita giocata molto bene da parte nostra ma che Bologna fu in grado di ribaltare con un gran finale di Sanikidze, Poeta e Gigli. Quindi noi giochiamo con molto onore questa partita. Sono tra i favoriti, pare che stiano prendendo Stefano Gentile, ma so che la nostra squadra giocherà al meglio perchè so che abbiamo tutti giocatori in grado di dimostrare che il basket è uno sport dove i valori in campo si azzerano. Abbiamo tanti ex, come Blizzard, Di Bella e Martinoni, e siamo tutti felici e orgogliosi di giocare con loro. Gentile? Stefano è un ragazzo molto bravo, sensibile, figlio di un grande campione. Abbiamo un grande ricordo di lui, perchè ha avuto un ruolo importante nella vittoria del nostro campionato e lo abbiamo lanciato noi nel basket che conta. E credo che lo stesso ricordo lo abbia lui di noi. Sarà felice ritrovarsi, ma è il campo che parlerà. Domenica non ci sarò, perchè vado in pellegrinaggio a Fatima con la mia famiglia e la Madonna è più importante di una partita di basket… Ci sarò martedì”.
ASPETTATIVE – “Nello sport conta vincere, poi vedremo come andrà. Siamo soddisfatti del nostro campionato e siamo soddisfatti di giocare con Bologna, anche se sarà difficile. Credo che la squadra interpreterà molto bene la partita e giocherà con grande onore e orgoglio: Casale è una buona squadra, non è scarsa. Anche loro, ovviamente, vogliono vincere. Oggi incontrerò la squadra e dirò loro le mie sensazioni: la gioia di giocare un playoff importante per loro, per la maglia e per noi, la gioia di giocare con la determinazione giusta“.
L’ENTUSIASMO – “Il mio entusiasmo nel basket è quello di sempre: ci sono stati momenti difficili come quando siamo retrocessi, soprattutto la prima retrocessione dall’A2, però non hanno intaccato quello che è il desiderio di fare dello sport in città. Quest’anno, ad esempio, siamo arrivati terzi su 32 squadre per l’utilizzo di under 21, un risultato molto positivo che centra uno degli obiettivi del mio entusiasmo e del nostro programma, e che la Federazione premia. L’entusiasmo che ci porterà il 27 giugno a festeggiare e celebrare al PalaFerraris la nostra Storia, di cui ho fatto parte per 17 anni. Poi nella vita tutto ha un termine e anche la mia esperienza nel basket non potrà essere eterna“.