Catena di club
29.08.07 08:00
Lavorare sui giovani
“Ecco, già da questa prima fase di lavoro si vede una ‘catena di club’, perché ci sono i giocatori già cresciuti e quelli in divenire, c’è Coviello e ci sono i giovani del ’93. Importante, molto, perché c’è il presente e c’è la proiezione verso il futuro e sono collegati, non solo perché lavorano insieme”.
Catena di club.
Catena di club.
Con queste parole Marco Crespi, in una recente intervista al Piccolo, ha definito il lavoro che sta svolgendo, e con lui tutta la società, sui giovani. Quelli già pronti per la prima squadra, come Tagliabue, Rossi, Garofalo (e anche Miller), gli under che si stanno preparando con “i grandi”, ma anche Coviello, che giocherà in doppio tesseramento a Valenza.
Il progetto giovani della Junior non è certo una novità. Quest’anno potrà essere quello del salto di qualità, grazie all’arrivo di allenatori come Marco Gandini (da Casalpusterlengo, uno dei migliori settori giovanili d’Italia) e Valeriano d’Orta (da Novara); ma è solo il naturale sbocco di un percorso durato anni. L’acquisto di Matteo Formenti, avvenuto nel lontano 2002 (l’anno del debutto in B1), lo dimostra in modo semplice ed efficace.
A livelllo giovanile, siamo ormai una delle realtà più importanti del basket piemontese. Veniamo da una stagione importante, ricca di successi a livello regionale, dal primo posto degli Under 16 Eccellenza, alle Final Four raggiunte dagli U14 e dagli U13. Non siamo ancora all’altezza di altre regioni con maggior tradizione (anche se gli U16 hanno sfiorato una storica vittoria contro la Fortitudo Bologna), ma possiamo solo crescere.
Lavorare sui giovani è anche Basket Elementare, l’iniziativa portata avanti nella scorsa stagione che ha coinvolto ed entusiasmato i più piccoli fans della Junior.
Matteo
Montegranaro su tutte, ma anche Biella, la già citata Casalpusterlengo (e tante altre…) hanno dimostrato che ancora oggi sui giovani si possono costruire realtà solide. Il progetto, certo ambizioso, ma non folle, è che il nome di Casale possa essere avvicinato a questi. Sarà un lavoro lungo e duro, servirà il massimo impegno da parte della società, degli allenatori, dei ragazzi. Ma possiamo farcela.
Forza Junior!
Matteo