Altro che capitale dell’azzardo
Gianluca Petronio racconta...un'altra Las Vegas
A completare l”annuale ciclo internazionale di scouting della Junior non puo esserci occasione migliore della Summer League di Las Vegas.
21 tra le squadre Nba l’hanno utilizzata per valutare le loro scelte al Draft e testare vari free agent. Quasi 300 giocatori si sono alternati in campo per 10 giorni, sviluppando un calendario di 53 partite nelle magnifiche strutture dell’ UNLV (Universita del Nevada a Las Vegas).
Il vantaggio di vedere tanti giocatori al livello massimo di competizione e’ indiscutibile. Gli stessi rookies, da me gia’ osservati in aprile a Portsmouth e a fine maggio al Pre Draft ad Orlando, hanno una diversa consistenza quando sono opposti alle primissime scelte o ad avversari che hanno gia’ testato la NBA. Anche molti veterani di ritorno dall’Europa offrono alla NBA il loro repertorio di abilità per una sperata chiamata ai Veteran Camp o ad un sognato contratto: le loro esperienze hanno davvero peso.
Intorno a tutto quanto si svolge in campo vi e’ un continuo confronto tra allenatori, agenti, manager. I Club di tutto il mondo sviluppano le proprie strategie di mercato inseguendo e valutando i propri progetti e prospetti.
In questa organizzatissimo evento mi ha tra l’altro entusiasmato apprezzare l’ottima reputazione che tutto il circuito (e, grazie a Marco Crespi, anche il gotha della NBA) da alla nostra Societa’. Siamo seguiti, stimati e rispettati. La nostra presenza assidua ai massimi eventi ci offre occasioni di conoscenza, ma anche spazi per presentare con serietà il nostro sistema; un buon progetto di scouting permette di ridurre al minimo il rischio e l’azzardo.
Queste ultime parole mi ricordano anche di essere stato per sette giorni nella perversa, eccessiva e finta citta’ dei Casinò.
Mi si creda: di questa Las Vegas benche’ sfavillante e rumorosa… non me ne sono proprio accorto.
Gianluca Petronio