Rookie e leggende

04.06.08 09:00

Gianluca Petronio racconta l'esperienza al PreDradfCamp di Orlando


Mi compiaccio di poter dividere coi frequentatori del sito la mia importante esperienza oltre oceano per assistere al Nba Pre Draft Camp di Orlando. Importante ed esaustiva poichè si aggiunge alla mia recente partecipazione al Portsmouth Invitational Tournament in Virginia dello scorso Aprile.


 


Queste due manifestazioni sono l’occasione offerta dalla Nba per osservare i migliori prospetti in uscita dal College e testarli, divisi in gruppi-squadre, mediante serie di incontri (a Portsmouth un torneo vero e proprio), allenamenti, esercizi specifici per ruolo, serie di 1c1 e quanto altro utile ad analizzare le reali abilità dei giocatori partecipanti.
Questi, altamente motivati ed orientati ad un futuro contratto Nba, rispondono all’invito con ovvio grande impegno nella speranza di una prossima chiamata al Draft Nba di fine giugno. Il coronamento di grandi sogni e probabili immensi sacrifici spetterà solo a pochi dei presenti, ma dal primo all’ultimo partecipante è stata data la possibilità di evoluire al cospetto del Management delle squadre Nba e ai monumenti viventi del recente passato tra i quali Michael Jordan, Larry Bird, Chris Mullin, lo stesso Patrick Ewing, in versione padre ad osservare sul campo Pat jr…., ma la lista è infinita e ad ogni passo nella confortevolissima Milk House, l’Arena del Basket del magnifico villaggio sportivo del Disney Wide World of Sports, si poteva incontrava una star della storia Nba.


 


Noi, ospiti italiani, ben rappresentati in questo mondo dorato da Maurizio Gherardini, abbiamo riempito i nostri archivi di note, profili, caratteristiche di ogni giocatore, ben sapendo che, da qui ad un paio di mesi, ai più il professionismo americano sarà precluso.
Certo, qualcuno più ostinato insisterà e dopo le Summer Leagues di Luglio cercherà un invito ai Veteran Camp delle singole franchigie, altri “sacrificheranno” la prossima stagione nella Nbdl, la lega di sviluppo Nba, che offrirà speranze residue di ottenere almeno un contratto temporaneo, ma i più, se ben consigliati, si sistemeranno a seconda del proprio livello nei vari campionati europei.


 


Da qui la esigenza di farsi una corretta idea dei singoli e delle loro reali capacità in anticipo, provare a capire se e quali abilità sono trasferibili efficacemente al nostro sistema, intuire la potenzialità ed i margini di crescita di questi talenti e per ultimo indovinare le personalità di quelli che non vedano inficiata la propria bravura da problemi di adattamento ed ambientamento ad un mondo per loro tutto nuovo. Ecco l’esigenza in questi viaggi di tessere una serie di relazioni oneste e sincere con gli altri osservatori, scouts, allenatori e quanti altri possano aiutare a limitare il rischio di firmare un rookie alla prima esperienza europea.


 


Ora è il momento di elaborare le note raccolte, di trasformarle in idee, di far rientrare il tutto nella strategia Junior in un processo continuo che porterà a delle scelte, si spera azzeccate; nel frattempo ci si prepara ai prossimi appuntamenti di Luglio: le Summer Leagues di Orlando, Las Vegas e Salt Lake che forniranno l’occasione di confrontare i “nostri” rookies coi veterani e magari perché no, l’occasione di rivedere su quei campi prestigiosi, Taquan, Troy ed Otis anche loro di sicuro a coltivare quel sogno Nba che pare non svanire mai.