Tempo di finali
01.06.08 16:00
Giugno, mese di verdetti
Celtics-Lakers, Siena-Roma, Caserta-Jesi. La stagione emette gli ultimi, definitivi, inappellabili verdetti. Da una parte i vincitori, dall’altra i vinti. Gioia e lacrime. Il momento più bello, più atteso, ma anche più crudele della stagione.
NBA
Ventun anni dopo, è di nuovo Boston contro Los Angeles. La sfida tra le due squadre più vincenti della storia della National Basketball Association: sedici titoli per i Celtics, quattoridici per i Lakers. La sfida per eccellenza degli anni ottanta, i tempi di Bird e Magic. Quella del 1987 fu per Boston l’ultima finale prima di un lungo periodo di assenza, interrotto solo quest’anno grazie agli arrivi nella scorsa estate di Garnett e Ray Allen. I biancoverdi hanno faticato in questi play-off, soprattutto lontano dal Boston Garden, ma hanno raggiunto l’obiettivo prefissato mesi fa.
Più difficile, all’inizio della regular season pronosticare i Lakers in finale. Kobe voleva scappare, insoddisfatto del rendimento dei compagni, magari a Chicago per ripercorrere le orme di Jordan. Alla fine è rimasto, e con l’inserimento in corsa di Gasol la stagione è svoltata: titolo di MVP per Bryant, primo posto a Ovest per i gialloviola.
Tanti, tantissimi i temi: l’MVP (Bryant) contro il miglior difensore (Garnett), il miglior attacco dei playoff contro la miglior difesa, ma anche la possibilità per Phil Jackson di vincere il decimo anello e di diventare l’allenatore più vincente della storia dell’NBA, superando Red Auerbach, scomparsa icona bianco verde. I Lakers sono probabilmente più freschi, avendo giocato quattro partite i meno degli avversari; d’altro canto Boston ha dalla sua il fattore campo e l’entusiasmo del suo pubblico. I Celtics cercheranno di tenere botta a inizio serie, cercando di tornare sulla East Cost per le ultime due decisive sfide.
SERIE A
La finale più pronosticata, già nella scorsa estate. Montepaschi e Lottomatica si incontrano per la prima volta nell’atto conclusivo, in cui Roma torna dopo l’unica presenza del 1983 (vittoria contro Milano). Si giocherà, ed è una novità, al meglio delle 7 partite. Siena arriva da grande favorita, ancor più dopo il ritorno in campo di Rimantas Kaukenas, a lungo fermo per infortunio; ma indubbiamente pesa il fatto di aver perso le partite fino ad ora più importanti della stagione: la semifinale di Eurolega con il Maccabi e i quarti di Coppa Italia contro Pesaro. Roma arriva invece di rincorsa, dopo una stagione altalenante ma comunque positiva. Ha cambiato parecchio in corsa, perendo pedine importanti come Ray, Drejer e Daniels, sostituti con giocatori magari di minor talento ma di maggior solidità: De la Fuente e Jaaber.
Il record nei play-off è quasi identico, 6-0 per Siena, 6-1per Roma con l’unica caduta al Pianella di Cantù. Il Montepaschi è favorito, ma occhio alla Lottomatica, ultima squadra capace di vincere in Toscana, in gara-1 della semifinale play-off della stagione scorsa (poi vinta da Siena 3-1).
LEGADUE
Caserta e i suoi formidabili tifosi forse speravano di essere già tranquilli da qualche settimana, invece si devono ancora sudare la promozione. La Pepsi era la grande favorita del campionato, ma per vari motivi non è riuscita ad ammazzare il campionato; ha cambiato parecchio, inserendo pedine fondamentali come Diaz e Brkic e oggi resta la principale indiziata a salire nella massima serie.
Jesi è stata capace di ribaltare due volte il fattore campo, così come fece Pavia l’anno scorso, suscitando però meno sorpresa. In tanti pensavano che la squadra di Michele Maggioli e David Moss, già vincitrice della Final Four, potesse fare strada nei play-off nonostante la posizione arretrata nella griglia. Per i marchigiani parla la cabala: chi ha vinto la Final Four fino ad oggi è sempre salita in serie A. Da non dimenticare anche il precedente degli ultimi play-off: Caserta e Jesi si sfidarono nei quarti, la Fileni vinse a sorpresa 3-1 eliminando una Pepsi a lungo dominatrice del campionato.
Tre grandi sfide, tutte egualmente interessanti. È ora di incollarsi davanti alla televisione, gustandosi tutte le emozioni che questo splendido sport sa regalare.
Buon basket a tutti.
Matteo