Occhio non vede, cuore…duole

27.01.08 21:28

Che sofferenza vivere una vittoria alla radio


Era nei piani da tempo, che non potessi seguire la squadra a Fabriano.
La seconda trasferta della stagione della Fastweb che non respiro “live”, a pochi metri dal parquet. A Veroli ci furono le telecamere di RaiSportSat a proiettarmi vicino alla panchina rossoblu. Ma oggi sono ripiombato in quel caro, vecchio girone infernale della radio vissuta da ascoltatore.




Permettermi la battuta, che rovescia per un attimo il proverbio.
Occhio non vede, cuore duole. Eccome se duole.




Duole perchè immaginarsi questa Indesit-Fastweb è stata una sofferenza immane. Dare un volto a quei tiri che non entrano nel primo tempo, dare un disegno alla smorfia di rabbia di Alex Bougaieff, protagonista assoluto sotto le plance per i fabrianesi. Fin dall’inizio si soffre, e mi accorgo presto quanto sia difficile non essere lì, al PalaGuerrieri.
Si scende agli inferi, meno diciotto, ma il cuore palpita ancora.
Palpita perchè sente i palleggi sempre più convinti di Mathis. La mente torna a dare forma alle parole del bravo radiocronista locale. Che fatica, “leggere” i lay-up di Donte, le triple di Taquan, l’agonismo di Otis.
Siamo vivi, alive and kickin’.
Il canestro che ci manda al supplementare lo infiliamo collettivamente, tutti noi juniorini incollati a RadioGold. Nessuno ha capito come Dean lo abbia segnato, ma è ancora più bello così: ognuno se lo senta proprio. Capita anche nei sogni, e chi fa “sogni di pallacanestro” sa cosa intendo. Solo rete, e di lì a poco il suono della sirena.

Ecco perchè, con un filo di presunzione, averla portata all’overtime c’ha dato una bella sensazione, quella di aver gettato il cuore oltre l’ostacolo.
I liberi di Simo suonano come liberazione. Ma il cuore, quello no, non smette di stropicciare la camicia, neanche dopo aver carpito le dichiarazioni di coach Marco in collegamento telefonico (grazie Alice!) con la sala stampa.




Penso che anche il vostro cuore stia ancora battendo all’impazzata.
Buonanotte, e buoni sogni di basket…

Alessandro Spinoglio