Gli Harlem Globetrotters e l’operazione Lajos Toth
Non c'è due senza tre e gli Harlem Globetrotters il 27 febbraio saranno a Casale per la terza volta!
Sono state ben due le esibizioni degli Harlem Globetrotters a Casale Monferrato, il 24 luglio del 1965 e il 16 giugno del 1967.
La prima è da ricordare in maniera particolare per la valenza storica e non solo: certo, era la prima volta al “Natal Palli” dell’allora squadra più famosa (e tra le più forti) del mondo.
Un momento di intrattenimento senza precedenti per la nostra città e per la pallacanestro nel nostro territorio.
Ma c’è dell’altro.
Le cronache ci raccontano che per ingaggiare il celebre allenatore ungherese dai milanesi del “All’Onestà”, che militava allora nella massima serie, l’allora presidente Giovanni Daghino si mosse in prima persona spinto dalla carica emotiva e non solo della visita dei ‘Trotters: fu uno sforzo organizzativo importantissimo e decisamente moderno per quei tempi, con tutti i membri della società e della squadra in movimento per garantire la riuscita dell’evento a cominciare dalla posa del parquet per la partita che si sarebbe disputata in notturna allo stadio.
Il tutto venne ripagato da 4.000 spettatori entusiasti dello show offerto dai ragazzi di Abe Saperstein, nel pieno del loro splendore tecnico.
Grazie alla sapiente gestione del budget e degli introiti generati da quella partita, rimase abbastanza da poter reinvestire in una grande operazione per la Junior.
Esatto, quella dell’ingaggio di un grande allenatore individuato in Lajos Toth, il cui nome e volto oggi sono degnamente e fieramente rappresentati nella galleria dei grandi nomi della storia del nostro club.
Prima del tempo, prima del futuro, la Junior sapeva già cosa voleva da sé stessa: lavorare duro per portare a Casale l’eccellenza, innovare, sfidare sé stessa per regalare alla città e alla propria famiglia il massimo dell’esperienza sportiva e non solo.
Uno spirito che oggi, a poco più di un mese dal ritorno in città degli Harlem Globetrotters, siamo pronti a rinnovare ogni giorno. Uno spirito perfettamente incarnato da Toth: playmaker ultramoderno di quasi due metri negli anni ’50 (campione europeo nel 1955 con la sua Ungheria), innamorato delle sfide e capace di eleggere il Monferrato a casa sua, per sé e la sua famiglia.
Episodio precedente: http://asjunior.com/articolo/meadowlark-lemon-il-piu-grande-dei-clown-prince/